Avviso

In arrivo la Rivista cartacea annuale di “Arti e Teologie”
Cari amici e lettori di AT,
per la fine dell’anno è prevista l’uscita del primo numero a stampa di “Arti e Teologie”. Comprenderà un’accurata selezione di alcuni scritti già apparsi nei primi cinque numeri della versione elettronica della rivista, unitamente a preziosi testi e contributi inediti. La pubblicazione si annuncia pregevole, oltre che per la qualità dei contenuti molto calibrati, che recano la firma, come sapete, degli autorevoli studiosi coinvolti, anche per la raffinata qualità della veste grafica. Si tratterà di un numero annuale cartaceo di particolare pregio e valore da leggere e custodire. L’annale della rivista cartacea sarà pubblicato da Pazzini Stampatore Editore (Villa Verucchio, RN, www.pazzinieditore.it), che già edita pregevoli volumi d’arte, riviste e collane di ecumenismo, presso il quale sarà possibile prenotare la copia, ovvero contrarre abbonamento per il numero monografico annuale cartaceo. Nel prossimo numero online di AT, la cui uscita è prevista entro settembre, daremo tutte le indicazioni utili al riguardo.

Dibattiti / L’arte, la fede, il viaggio

D'Alterio
Michele D’Alterio, postcard, 2022
Editoriale

Quale dialogo tra l’arte, la fede e il viaggio? Il viaggio costituisce da sempre una delle più potenti metafore della vita, riconducibili alle forme originarie del mito. Nella sua originaria definizione di cammino volto ad una meta si è sempre caricato di molteplici significati: antropologici e sociologici, ma anche, e soprattutto, filosofici e religiosi. Nell’ambito delle fedi, in quelle abramitiche, ma anche nelle altre religioni, il viaggio assume profondi significati simbolici oltre che confessionali.

È la sete di verità a spingere i magi a mettersi in viaggio, guidati dalla stella. È la devozione riflessa in un impegno d’anima a spingere i fedeli islamici a raggiungere la Mecca, una volta almeno nella loro vita. C’è poi la storia dei pellegrinaggi, viaggi verso la salvezza, verso la luce: dal nord a sud del mondo, segnando le sue tappe di rivelazioni e di miracoli. Essere pellegrini sottolinea una condizione esistenziale, ontologica, destinale: assumere la fragilità e la provvisorietà, del vivere in cammino, il “fare esodo”, a partire da Abramo significa abbandonare ogni presupposto, ogni sicurezza, ogni luogo determinato, ogni dimora, per “andare verso…”, animati dalla sola promessa e da una fiduciosa speranza.

Il dialogo tra le arti e le teologie colora il viaggio di molteplici valenze, a partire dal viaggio nell’opera d’arte, e in quella sacra in particolare, agli itinerari stessi nei luoghi della fede, nei santuari, nelle chiese, nello stesso paesaggio, in cui i sensi sono tutt’uno col sentire intimo e con le scelte profonde del proprio esistere. Un insospettabile e luminoso filo rosso ecumenico tiene insieme le diverse confessioni cristiane, unite nel cammino, nel pellegrinaggio, in un’esperienza spirituale nella quale la fede si congiunge intimamente con l’arte, a partire dall’ascetica, definita dagli antichi padri “arte delle arti”.

Il pellegrinaggio, infatti, si nutre di immagini oltre che di parole: di sguardi esteriori che si intrecciano con gli slanci dell’anima che accompagnano il pellegrino verso una meta visibile ma anche invisibile, collettiva e personale. In questa comune tensione al sacro l’arte può giocare un ruolo fondamentale. Mai come nel viaggio vedere e credere sono uniti nel segno di una verità cercata, desiderata, attesa nel profondo del cuore. Non si può dimenticare quanto tutto ciò investa il sentimento popolare e le sue manifestazioni religiose.
Abbiamo chiesto ad alcuni studiosi un loro contributo sul tema, cercando di mostrare nella prospettiva ecumenica che più ci sta a cuore, i profondi legami tra fede, arti e pellegrinaggio, nel rispetto delle diverse concezioni e sensibilità spirituali, a partire da alcune esperienze e icone bibliche, il giubileo e i discepoli di Emmaus.

Giorgio Agnisola
Alfredo La Malfa
Natalino Valentini


Sul tema intervengono, nell’ordine: Bruno Lancuba, Nicola Salato, Vito Punzi, Carmelo Torcivia, Pietre Vive, Luigi Ferraiuolo.

Bruno Lancuba

B Lancuba Direttore dell’ISSR San Matteo di Salerno
Il viaggio da sempre accompagna la vita dell’uomo sia come esplorazione di mondi esterni sconosciuti, sia come esplorazione del mondo interiore alla ricerca di sé stesso e del significato della propria vita, come si vedrà con la vicenda di Abramo. In tutti gli ambiti di conoscenza e di vita è certamente una delle esperienze fondanti e fondamentali dell’uomo. Gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, di tutte le culture e condizioni, si sono sempre messi in viaggio per i più svariati motivi: sia per procacciarsi il cibo…⪼ continua a leggere

Nicola Salato

psProfessore PFTIM 
I primi seguaci di Gesù vengono chiamati anche i discepoli della via (At 9,2). Il concetto di via indica la via della fede, dell’incertezza, della precarietà, del viaggio. Le prime esperienze delle comunità cristiane menzionano il fattore della “strada”, come “proto-struttura”, ossia una forma che rende riconoscibile la loro nuova identità; una identità non statica ma dinamica, in fieri. La stessa vita sembra essere un viaggio per l’uomo. L’uomo percorre la storia, avanzando in una definitività già data, ma che tuttavia continua a darsi… ⪼ continua a leggere

Vito Punzi

VPProfessore universitario, germanista
Parto da una visita al Museo Pontificio di Loreto che si ripete puntuale ogni 29 settembre, dal 2018, anno nel quale l’Arcivescovo Delegato Pontificio, Mons. Fabio Dal Cin, decise, su mia proposta, di provvedere ad un nuovo allestimento di una parte dello stesso. Protagonista di quella visita è un brasiliano da tempo in Italia, educato nel suo Paese alla fede cattolica, ma sollecitato ad una nuova comprensione della stessa da un dipinto imprevedibilmente incrociato con lo sguardo proprio nel Museo Pontificio…⪼ continua a leggere

Carmelo Torcivia

cvProfessore PFTIM
Per dare una risposta a questa articolata domanda credo sia opportuno partire dal viaggio. Come è ben noto a tutti, il viaggio a scopo è stato intrapreso fin dall’antichità da poche persone – il cui livello socio-culturale era alto – e aveva una finalità fortemente conoscitiva. Si viaggiava per conoscere altre genti, altre culture e per acquisire nuovi saperi. Per raggiungere tale intento occorreva pertanto che il viaggiatore stesse, dimorasse nelle terre di cui voleva conoscere le genti e gli usi… ⪼ continua a leggere

Pietre Vive

pvComunità di Napoli
Il deserto dell’Esodo è metafora del nostro pellegrinaggio terreno. Il luogo da cui viene la Parola, del fidanzamento, in cui si impara a fidarsi di Dio in assenza di punti di riferimento. Le prime parole che il Signore rivolge ad Abramo sono “vattene dalla tua terra” e questo movimento di uscita prosegue attraverso le ere, e le generazioni, ci portiamo dentro questo invito ad andare, ad abitare il mondo, con passo non sempre leggero. Anche i primi cristiani venivano definiti “quelli della Via”, dell’unica Via che è Cristo… ⪼ continua a leggere

Luigi Ferraiuolo

lfGiornalista, redattore di Tv2000
Hegel nel diciannovesimo secolo ci avvertiva che nessuno si inginocchiava più davanti all’immagine della Madonna, cogliendo così un mutamento destinato a essere palese negli anni a venire. L’arrivo a Dresda della Madonna Sistina di Raffaello, acquistata da Augusto III di Polonia a metà del XVIII secolo, produsse perciò un acceso dibattito sull’arte da parte di letterati, filosofi, religiosi, artisti. La discussione, in realtà assai in anticipo rispetto ai tempi, ruotava sulla domanda se fosse ancora un dipinto religioso o… ⪼ continua a leggere