MatisseIl progetto

 

AT intende rimettere al centro dell’attenzione la molteplicità dei profondi legami sussistenti tra Arti e Teologie, in una prospettiva ecumenica e interreligiosa plurale. Essa si propone di riflettere sul nesso arti e teologie in un ampio orizzonte di analisi, approfondimenti e letture, con uno spirito di dialogo tra la teologia cristiana (nelle sue differenti diramazioni confessionali) e le altre teologie del mondo, aperto anche agli aspetti pratici e applicativi e alle loro ricadute nella vita personale e sociale.

 

La formula della rivista, pur fondando su avveduti piani di ricerca e indagini specialistiche, è sviluppata con un taglio propositivo, ponendo interrogativi, sviluppando temi, accogliendo studi, in un clima di sereno e fecondo confronto. Come è stato autorevolmente affermato: «Le immagini dell’arte sono formule di comprensione della vita, parallele a quelle della scienza e della filosofia.

 

Le une e le altre sono due mani di un solo corpo» (P.A. Florenskij, Lo spazio e il tempo nell’arte, Adelphi, Milano 1995, p.15). Ciò è tanto più vero se ci riferiamo alle arti sacre, vale a dire a quella particolare concretizzazione materiale della vita spirituale generata dalla fede lungo i secoli. A cui del resto il cristianesimo in particolare ha guardato nei secoli con particolare fecondità e a cui il cattolicesimo guarda tuttora con rinnovato interesse. La percezione dell’esperienza spirituale attraverso i linguaggi dell’arte ha del resto generato una sorprendente stratificazione e diffusione di opere che hanno dato forma a un imponente patrimonio artistico all’interno dei diversi contesti culturali e religiosi. Gran parte di questa immensa bellezza è il frutto del genio spirituale e dell’esperienza religiosa viva nelle sue diverse forme e declinazioni.

 

Le grandi tradizioni religiose, a partire da quelle monoteiste presenti in Europa e nell’area Mediterranea (ebraica, cristiana, islamica), sono sollecitate a ripensare in modo propositivo e radicalmente nuovo, obiettivi, strutture, metodi e criteri operativi riguardanti non solo la tutela, la conservazione e la valorizzazione del loro vasto e ricco patrimonio artistico, ma contemporaneamente a mettere in atto un vigoroso progetto educativo e culturale di risignificazione dell’arte sacra ricentrato sui nuovi linguaggi della fede attraverso l’arte. Ciò implica necessariamente l’elaborazione di nuove forme teologiche e inedite strategie a partire dalla bellezza, dalla potenza del linguaggio dei simboli, dall’intelligenza spirituale degli affetti e del sentire; insomma la rigenerazione di un’estetica della fede al servizio della cultura e della spiritualità del nostro tempo.

 

Quanto poi alla tradizione cristiana ricompresa in una prospettiva ecumenica tenendo conto delle sue diverse ramificazioni confessionali e teologiche (cattolica, ortodossa e protestante), occorre esplorare più a fondo il senso delle diverse forme artistiche (materiali e immateriali) che hanno accompagnato la loro azione culturale, cultuale ed evangelizzatrice, a partire dal rinnovato confronto tra Parola (Bibbia) e immagine (Icona), tra culto e cultura.

 

Questi sono alcuni degli obiettivi prioritari che AT si propone di raggiungere, con umiltà, ma anche con rigore e responsabilità, perseguendo inedite forme del dialogo ecumenico e interreligioso, con l’intento di aprire nuovi orizzonti di conoscenza delle diverse culture religiose, delle loro differenti “vie della bellezza” tese alla costruzione condivisa di un ethos del futuro.

 

Giorgio Agnisola
Alfredo La Malfa
Natalino Valentini