ELIO CIOL – ASSISI TRA CIELO E TERRA
(E.C. ORIZZONTI DI LUCE)
Nella Cappella S. Francesco dell’Università Cattolica di Milano è stata inaugurata il 14 marzo scorso la mostra fotografica “Elio Ciol. Orizzonti di luce” curata da Giovanni e Paolo Gazzaneo. La mostra sarà visitabile, gratuitamente, dal martedì al venerdì dalle 10 alle 14 e al sabato dalle 10 alle 13,30. All’apertura sono intervenuti con i curatori, Aldo Grasso, Antonella Sciarrone Alibrandi e Cecilia De Carli.
Il critico Aldo Grasso ha sostenuto, tra l’altro, “nelle foto di Elio Ciol il contrasto tra bianco e nero è molto forte. Una lotta fra sole e ombra che si evidenzia nella straordinaria capacità di mettere nelle sue foto questo dualismo. È sorprendente sentirlo parlare con disinvoltura del passaggio dall’ analogico al digitale, soprattutto quando riconosce la superiorità di quest’ultimo. In lui non c’è mai alcuna concessione alla nostalgia, non rimpiange nulla. Forse piange e riesce a trasformare la lacrima in fotografia”. D’altro canto la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, giudice della Corte Costituzionale e docente della università Cattolica, ha affermato “nelle foto di Elio Ciol, con i loro contrasti e la forte presenza di nebbia e nuvole, c’è una divergenza tra nascondimento e svelamento. Ma è un contrasto privo di conflittualità che mi ha sempre colpito. Nella sua opera è evidente la padronanza del proprio mestiere e la capacità di rinnovarsi e aprirsi davanti alla nuova tecnologia”.
In Elio Ciol il rapporto con Assisi è sublimato dalle origini assisiane della moglie, ivi conosciuta nel 1963. La splendida cittadina medievale conservatasi intatta nei secoli, è un luogo privilegiato da Dio; Egli ha parlato attraverso il Crocifisso, veneratissimo, che si conserva tutt’ora nella Basilica di S. Chiara, ed attraverso il quale ha convertito un figlio di questa terra divenuto poi il poverello di Assisi.
Le immagini di Elio Ciol restituiscono una Assisi eterea, impalpabile, vertice ultimo della terra che si protende al cielo. L’ispirazione ricevuta dal fotografo friulano ha origine nel 1957; quando per la prima volta viene rapito dalla immagine della Basilica francescana che si erge al di sopra della nebbia. Tuttavia Assisi si offre sempre a chi, con un occhio attento e paziente, è capace di cogliere anfratti e scorci sempre nuovi e fascinosi, dove ogni pietra parla perchè intrisa del messaggio di Francesco. Giovanni Gazzaneo curatore, insieme a Paolo, della mostra nonché coordinatore del prestigioso e seguitissimo mensile del quotidiano Avvenire “Luoghi dell’infinito”, ha commentato nel corso della presentazione della mostra: “le sue immagini ci offrono una realtà filtrata dallo sguardo interiore: è la luce del vero che permette a Ciol di andare oltre la superfice e di cogliere l’armonia che tutto anima e tutto sostiene. La sua vita è stata una continua ricerca della luce nella sua purezza, luce a volte assoluta, a volte soffusa”.
Elio Ciol nasce nel 1929 a Casarsa della Delizia (Pordenone), dove vive tutt’ora. Negli anni cinquanta del secolo scorso trova origine il suo linguaggio nel campo della fotografia paesaggistica, che si è evoluta nel corso della sua fortunata carriera.
Dal Friuli delle sue origini all’Umbria, sua passione professionale, fino al continente americano e alla Terra Santa, i suoi chiaro scuri delle foto in bianco e nero sono capaci di rapire l’essenza e l’anima dei luoghi che colgono il suo interesse. Le sue fotografie sono presenti in alcune collezioni di importanti musei internazionali. Si contano in centottanta le mostre personali divulgate da Elio Ciol.
Giovanni Porta