Arte

Anima e geometria, materia spirituale

Michele D’Alterio – Sconfinamenti – Il fiume. Tecnica mista su tela, 80 x 100 cm, 2024

Due tensioni, una intrinseca ed una estrinseca, caratterizzano da sempre l’arte di Michele D’Alterio. Da una parte è l’espressione tutta interiore di un mondo intimo e persino introverso che si legge nelle lacerazioni della superficie, nelle trasparenze, nei multipli riflessi della forma e della luce, nelle fessure e nei reticoli di segni e fili che implicano una tensione sommersa e profonda e vitale; per l’altro è il raffinato equilibrio della superficie, la sintesi costruttiva e visiva, tesi a ricomporre lo sguardo in un insieme ordinato e concluso. Una tale dualità si ravvisa anche nei colori, i rossi e gli azzurri o i blu, soprattutto, i rossi come il sangue e la lava, l’azzurro come il cielo e l’acqua.

Una sintesi che interpreta un disegno d’anima, laddove nell’insieme dell’immagine tutto si riequilibra e si rasserena, come al termine di un viaggio in un porto sicuro. Tutto ciò testimonia oltretutto della sapienza tecnica dell’artista, del suo operare con tenacia sperimentale e avvedutezza operativa. Sicché nelle ultime opere qualcosa cambia, c’è come una emersione del segno e del colore e insieme un attraversamento della forma: un moto interiore che si dilata, emerge, riaffiora, come emozione che si espande, quasi esplode, trascende. Non si tratta di rottura dell’equilibrio visivo o di semplice espressionismo, tutt’altro; si tratta di consapevole volontà di attraversamento, di nuova e felice e avventurosa e solare dimensione dello sguardo. Conservando integro e radicato il centro della vita.

Giorgio Agnisola